The Clash: London Calling


Oggi torniamo indietro nel tempo alla Londra di fine anni 70. L’esuberanza giovanile sfociata nel punk stava lasciando spazio a quella che sarebbe diventata new wave. In questo scenario i Clash, band capitanata dall’iconico Joe Strummer, pubblicò il terzo album dal titolo London Calling, dal quale venne estratta come singolo principale proprio la title track, il 7 dicembre del 1979. Inutile dire che il brano ottenne un ottimo riscontro sia da parte del pubblico che da parte della critica musicale.

Il pezzo è uno dei più conosciuti e famosi della band e nonostante un arrangiamento ‘allegro’ ed in linea con le nuove mode londinesi, il brano nasconde un significato molto tenebroso ed oscuro: infatti se ad un ascolto superficiale sembra un invito a visitare la capitale inglese, e moltissimi sui social quando partono per questa destinazione scrivono sul proprio stato London Calling appunto, in realtà parla della fine del mondo, almeno quello che conosciamo. Andiamo per gradi… Intanto, l’espressione London Calling veniva usata durante la Seconda Guerra Mondiale come frase iniziale di ciascuna trasmissione radiofonica della BBC che raccontava i rapporti dal fronte, e già questo fa capire il tenore del brano, ma non solo, se torniamo al 1979, accadde che il reattore della centrale nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania, si fuse provocando il rilascio di piccole quantità di gas radioattivi nell’intera zona. Il Tamigi rischiò di straripare a causa di una seria minaccia di alluvione ed i giornali non facevano altro che parlare di catastrofi che avrebbero sconvolto, soprattutto, la città di Londra. Non a caso, Joe Strummer canta: “Un errore nucleare, ma non ho alcuna paura, Londra sta annegando e io vivo vicino al fiume”, andando incontro al suo ineluttabile destino. Un messaggio a tutte le nuove generazioni di ragazzi e ragazze, che dovrebbero prendere coscienza di ciò che sta accadendo intorno a loro, abbandonando l’idea della Londra anni ’60, ossia quella di una città turistica e frivola, centro del mondo per quanto riguarda la musica e la cultura in generale; i Clash chiedono ai ragazzi di darsi una svegliata, di concentrarsi sui problemi reali ed attuali.
London Calling fa parte della mitologia della musica, ma il suo significato ed il suo messaggio segnano lo spartiacque non solo tra la fine di una decade e l’inizio di un’altra, ma sancisce anche la fine del movimento punk e del nichilismo giovanile.

1988: The Pogues e Joe Strummer : Una versione live che fu pubblicata dai Pogues nel 1993 nel CD single “Tuesday Morning”. Questa versione è grandiosa! Mantiene il piglio dell’originale ma la fisarmonica gli da quel tocco folk che la rende più bella e più ‘piena’. Tutto questo è impreziosito dalla presenza dello stesso Joe Strummer.

2003: Bruce Springsteen & Elvis Costello, Steve Van Zandt, Dave Grohl: nel Dicembre del 2002 il grande Joe Strummer ci lascia e qualche mese, nel 2003, i Clash vengono ammessi nella Rock and Roll Hall Of Fame. A rendere omaggio al gruppo, che non sarà presente per la tragica ed improvvisa scomparsa del cantante e frontman, sarà questa super band per una cover passata alla storia.

2009: Bruce Springsteen e Tom Morello: Il Boss era un grande amico di Strummer ed ha eseguito questo brano in 4 occasioni. Questa è stata registrata il 29 Ottobre del 2009 in occasione della cerimonia per i 25 anni della Rock and Roll Hall of Fame. Assieme a lui Tom Morello dei Rage Against the Machine per rendere ancora più infuocata e rabbiosa questa splendida versione.

2012: Sinfonico Honolulu: sono una vera e propria orchestra composta da otto elementi: sette ukulele ed un basso acustico. Formatisi a Livorno sono la prima orchestra italiana di ukulele. La cover fa parte dell’album “Thousand Souls of Revolution”.

2019: Federico Poggipollini: Capitan Fede non ha sicuramente bisogno di presentazioni, basta citare la sua partecipazione alle registrazioni dell’album El Diablo dei Litfiba nel 1990, a Sogni Ribelli del 1992 e Terremoto del 1993. Dal 1994 fa parte stabile della band di Ligabue. Grande chitarrista ed autore, il Capitano h anche una carriera solista molto interessante alle spalle e spesso nei suoi live propone questo classico dei Clash in una maniera molto rispettosa e con un tono di voce che rispecchia il significato nascosto del pezzo.

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