Alessandro Carugini Innuendo The Vault

Innuendo The Vault

Storia dell’albumRecording SessionThe VaultPubblicazioniSingoliAward


Tracklist original version

Lato A
Innuendo – 6:31
I’m Going Slightly Mad – 4:06 – versione ridotta
Headlong – 4:30
I Can’t Live With You – 4:05
Ride the Wild Wind – 4:42
Lato B
All God’s People – 3:55 (Queen, Mike Moran)
These Are The Days of Our Lives – 3:55
Delilah – 3:33
Don’t Try So Hard – 3:33 – versione ridotta
The Hitman – 3:43 – versione ridotta
Bijou – 1:19 – versione ridotta
The Show Must Go On – 4:27

CD
Innuendo – 6:31
I’m Going Slightly Mad – 4:22
Headlong – 4:38
I Can’t Live with You – 4:33
Don’t Try So Hard – 3:39
Ride the Wild Wind – 4:42
All God’s People – 4:21 (Queen, Mike Moran)
These Are the Days of Our Lives – 4:15
Delilah – 3:35
The Hitman – 4:56
Bijou – 3:36
The Show Must Go On – 4:35

EP bonus nella riedizione del 2011
I Can’t Live With You (1997 Rocks Retake) – 4:50
Lost Opportunity (B-Side) – 3:53
Ride The Wild Wind (Early Version with Guide Vocal) – 4:14
I’m Going Slightly Mad (Mad Mix) – 4:37
Headlong (Embryo with Guide Vocal) – 4:44

Bonus videos (2011 iTunes deluxe edition)
Innuendo (alternative promo video, 1991)
These Are the Days of Our Lives (Hollywood Records alternative promo video, 1991)
Mad in the Making: The Making of the ‘I’m Going Slightly Mad’ Promo Video (1991)

2015 LP Reissue
Lato A
Innuendo – 6:32
I’m Going Slightly Mad – 4:22
Headlong – 4:38
Lato B
These Are The Days of Our Lives – 3:55
Don’t Try So Hard – 3:39
Ride the Wild Wind – 4:42
Lato C
All God’s People – 4:19 (Queen, Mike Moran)
I Can’t Live With You – 4:33
Delilah – 3:32
Lato D
The Hitman – 4:56
Bijou – 3:37
The Show Must Go On – 4:31

Innuendo: scritto da Freddie Mercury e Roger Taylor ma attribuito ai Queen, è il brano di apertura dell’album con lo stesso nome ed è stato pubblicato come primo singolo dall’album il 14 gennaio del 1991, debuttando direttamente al numero uno della UK Singles Chart, la prima hit numero uno della band da “Under Pressure” nel 1981, e inoltre ha raggiunto la top ten in altri dieci paesi del mondo. Con la durata di sei minuti e mezzo, è una delle canzoni epiche dei Queen e la loro più lunga mai pubblicata come singolo, superando “Bohemian Rhapsody” di 35 secondi. Innuendo viene considerata “la Bohemian Rhapsody degli anni novanta” perché richiamava le loro radici rock progressive. Presenta una sezione di chitarra flamenco, un intermezzo operistico e sezioni di hard rock che ricordano i primi Queen, oltre a testi ispirati in parte dalla malattia di Mercury; sebbene le notizie dei media sulla sua salute venissero negate strenuamente era ormai gravemente malato di AIDS, causa della sua morte nel novembre 1991 solo 10 mesi dopo la pubblicazione della canzone. Questo brano è una delle opere più oscure e commoventi della band. AllMusic lo ha descritto come una “superba epopea” che parla dell’incapacità dell’umanità di vivere armoniosamente. Il brano è caratterizzata da una grande contaminazione di stili: mentre le strofe ed il ritornello sono scanditi da un tempo hard rock, a tratti sinfonici, la sezione intermedia mescola flamenco, operetta e rock progressivo, facendo grande uso di virtuosismi, tempi dispari e sovraincisioni. Il tema principale di Innuendo, dall’andamento simile a un bolero, è scaturito da una jam session tra Brian, John e Roger. Freddie aggiunse la melodia e parte del testo, che è stato poi completato da Taylor. Il brano contiene un assolo di chitarra flamenco di Steve Howe, chitarrista degli Yes, seguito da un bridge di influenza classica, introdotto dal verso ‘You can be anything you want to be’, e da un altro solo eseguito da Brian. Come detto, in questa sezione si fa ampio uso di tempi dispari, utilizzando in sequenza battute in 5/4 seguite da altre in 3/4. Il bridge è accompagnato da un’orchestrazione, creata in collaborazione con il produttore David Richards usando la popolare tastiera/synth Korg M1. Per questo grande ritorno dei Queen fu realizzato un elaborato videoclip per accompagnare il singolo, utilizzando figure di plastilina in stop-motion in un set che ricostruisce fedelmente un cinema in miniatura. I membri del gruppo appaiono proprio sullo schermo cinematografico simile a ‘1984’, riprodotti con una tecnica di animazione che sfruttando spezzoni di vari video della band, rielabora l’immagine dei quattro secondo diversi stili: Freddie in quello di Leonardo da Vinci, Brian in quello degli incisori Vittoriani, Roger in quello di Jackson Pollock e infine John in quello di Pablo Picasso. È presente anche un montaggio di video ed immagini storiche. Esistono moltissime versioni di questo video, prima di arrivare a quella ufficiale pubblicata su Greatest Flix II, in particolare una prima versione di questo video fu bandita dalla emittenti televisive americane a causa della presenza di filmati della Guerra del Golfo. Una versione alternativa (senza quei filmati) fu realizzata e mandata in onda relativamente spesso negli USA. Il video fece vincere ai DoRo un Monitor Award per il miglior video musicale. Quando uscì questo brano, la stampa britannica si sentì chiamata in causa in quanto erano in cerca di ‘insinuazioni’ sulla malattia del cantante!
(Album Version) 6:31
(Explosive Version) 6:44
(Greatest Hits II CD Edit) 6:28
(Video Version) 6:40
(Hints Of Innuendo Edit) 3:14
(Roger’s Guide Vocals)
(1989 Mix)
(Full 12″ Video/Explosive Hybrid)
(The eYe Version)

I’m Going Slightly Mad: scritto da Freddie Mercury ed accreditato ai Queen, con contributi lirici non riconosciuti di Peter Straker, è stato pubblicato come secondo singolo dall’album Innuendo il 4 marzo 1991, un mese dopo l’uscita del disco. Questo brano era già conosciuto dai fan della band in quanto era stato menzionato da John Deacon in una lettera stampata sulla rivista del Queen Fan Club nella primavera del 1990. Descrivendolo come il “singolo stravagante”, Deacon ha rivelato che il lavoro sulla canzone era in corso. I testi furono volutamente resi umoristici e demenziali da Freddie. Ai tempi della registrazione del brano, a Mercury era già stato diagnosticato che la sua sieropositività al virus dell’HIV si era trasformata in AIDS conclamato, e il cantante fu costretto a rivelare le sue condizioni di salute almeno agli altri tre membri della band a novembre 1989, continuando però a negare ai mass media. Secondo Jim Hutton, la canzone è stata scritta da Mercury insieme all’amico di lunga data Peter Straker durante una serata a Garden Lodge. Sembra che Freddie abbia spiegato la sua idea per il brano e che voleva includere testi di battute ironiche ispirate a Noël Coward. La coppia ha poi passato la notte a inventare queste battute. “Freddie iniziò con Peter cercando di inventare una serie di testi sciocchi, ognuno più divertente dell’altro. Ha urlato quando hanno pensato cose come ‘Lavoro a maglia con un solo ago’ e ‘Sto guidando solo su tre ruote in questi giorni’. Ma il colpo da maestro è stato: ‘Penso di essere un albero di banane’. Una volta preso il ritmo, non c’è stato modo di fermare Freddie e Peter: erano a pieno ritmo. Sono andato a letto per addormentarmi ascoltando le loro risate che si alzavano dal piano di sopra”.
Pare che l’ironia presente nella traccia abbia in realtà un sottofondo malinconico dal momento che tratta della situazione fisica e mentale del cantante alle prese con la malattia. Freddie stava veramente male… Quando venne registrato il video, sotto le luci, tutti avevano molto caldo con quei ‘costumi’ addosso. Freddie aveva degli scaldini all’interno dei vestiti… Comunque, tutta la follia e la malinconia del testo, è stata messa in video da Rudi Dolezal e Hannes Rossacher della DoRo Productions nel febbraio del 1991. In questo video troviamo un Mercury vestito e truccato in stile Johnny Depp nel film di Tim Burton “Edward Mani di Forbice”: capelli arruffati, volto sbiancato, abbigliamento elegante ma retrò. All’inizio del video è seduto su una sedia che ruota in senso antiorario, forse una sorta di desiderio di tornare indietro oppure la pazzia che lo induce ad estraniarsi dalla realtà. Ad un certo punto lo si vede girare attorno ad una vite gigante capovolta a testa in giù insieme a John Deacon, il bassista della band, che indossa un cappello da giullare. Questa scena ha immagini molto significative: il destino beffardo che gioca un brutto scherzo a Freddie. Il batterista Roger Taylor invece indossa sulla testa una teiera che fuma: potrebbe essere il cervello di Freddie che sta per scoppiare. In una scena successiva gira intorno a se stesso con una bicicletta antica a tre ruote. In un altro momento è avvolto nelle bende come una mummia. Tutte cose senza un senso logico ma che potrebbero essere riassunte come i gli incubi ed i pensieri del nostro protagonista: la voglia di poter tornare a giocare come quando era bambino, senza pensieri e la visione della morte imminente. Il chitarrista Brian May è vestito da pinguino e si ritrova a parlare con pinguini veri. Nel videoclip compare anche un personaggio vestito da orangotango nero. Ancora una volta queste scene illogiche raffigurano la mente di Freddie, in preda a strani e bizzarri pensieri causati dalla malattia ma anche dalla consapevolezza della sua fine inarrestabile. In una delle scene centrali del video, si riassume il mercurypensiero: lui si avvicina ai suoi compagni seduti su un divano, loro si spostano e lui non riesce a raggiungerli. Siamo alla fine della sua vita, il mondo continua ad andare avanti e lui che non riuscirà più a viverlo e vedere il futuro. Nella parte finale di questo video girato tutto in bianco e nero, sventola un mantello di piume colorato e si vedono i colori azzurro e rosso, quasi a raffigurare la famosa fenice presente nel logo della band fin dagli anni 70, l’animale simbolo della rinascita dalle proprie ceneri. Forse Freddie ha raggiunto la consapevolezza che la sua morte sarà solo terrena ma lui diventerà immortale. A tal proposito, la scena finale del video, vede Deacon, il destino beffardo, salire delle scale che scompaiono sotto i suoi piedi. Scompare anche lui e rimane solo il suo cappello da giullare colorato. Il destino è stata sconfitto!
(Album Version) 4:22
(1991 Vinyl Edit) 4:05
(Hints Of Innuendo Edit) 1:17
(Karaoke Version) 4:25
(Totally Bonkers) 0:47
(Mad Mix) 4:37
(The eYe Version) 2:38

Headlong: pubblicato il 13 maggio 1991 come terzo estratto dall’album Innuendo. Il brano è stato scritto originariamente da Brian May e destinato a comparire nel suo album da solista ‘Back to the Light’. May si convinse a renderlo dei Queen solo dopo averlo sentito cantare da Freddie, con un’interpretazione che lo colpì molto positivamente. Come per tutte le canzoni di Innuendo la traccia è stata prontamente accreditata all’intera band. Il brano è stato il primo singolo ad essere pubblicato negli Stati Uniti sotto la loro nuova etichetta discografica, la Hollywood Records il 14 gennaio del 1991 al posto di Innuendo (singolo apripista nel resto del mondo), venendo messo in commercio nel Regno Unito soltanto quattro mesi più tardi. Negli Stati Uniti raggiunse il terzo posto della classifica Mainstream Rock Songs. Il videoclip di Headlong fu girato prima rispetto a quello di I’m Going Slightly Mad e mostra la band in studio di registrazione mentre esegue il brano, in un allestimento simile a quello di un palcoscenico, e dove si divertono insieme. La versione di Headlong nel video include una sezione extra di 5 secondi poco dopo il secondo ritornello, finora mai pubblicato in qualsiasi formato audio. Le scene in cui la band esegue il brano con Mercury che indossa un maglione giallo furono girate nell’aprile del 1990, mentre le altre riprese, quelle con Mercury che indossa due diversi abbigliamenti blu, furono effettuate alla fine del 1990 ai Metropolis Studios di Londra: le riprese in cui Freddie veste una camicia blu con una cravatta risalgono all’autunno del 1990 e si può notare l’aspetto del cantante in condizioni più sane; quelle in cui Mercury appare in camicia blu con un giubbotto scuro, invece, sono del novembre del 1990 ed ha un aspetto leggermente più scarno in viso e sul collo. L’esterno dei Metropolis Studios viene mostrato all’inizio e alla fine del video. Questo fu l’ultimo video realizzato a colori.
(Album Version) 4:38
(1991 Vinyl Edit a.k.a. Single Edit a.k.a. Greatest Hits II Edit) 4:33
(Radio Edit) 3:46
(Canadian CHR Edit – No Guitar) 3:20
(Video Version) 4:43
(Hints Of Innuendo Edit) 1:08
(Embryo with Guide Vocal) 4:44
(Demo) 3:03
(Brian Guide Vocal Demo) 5:00
(The eYe Version) 4:43

I Can’t Live with You: è stata pubblicata come singolo dalla Hollywood Records solo negli Stati Uniti, raggiungendo il numero 28 nella Mainstream Rock Chart. Per questo singolo promozionale il produttore americano Brian Malouf ha remixato la traccia originale dell’album. Il remix era intitolato “I Can’t Live with You (Malouf Mix)”. Nonostante la copertina del promo mostri solo una traccia, ce ne sono due nel singolo e l’altra è “I Can’t Live with You (Malouf Mix Edit)”. Il Malouf Mix utilizza tracce di voce solista leggermente diverse di Freddie Mercury, tracce di armonia più rumorose e più strette e tamburi sintetizzati riprogrammati, risultando in una versione molto più incisiva e “sopra le righe” di quella inclusa nell’album. La canzone è stata scritta da Brian May ma attribuita a tutti e quattro i membri della band ed originariamente fu scritta per l’album di debutto da solista di May, Back to the Light. Brian fece ascoltare il pezzo agli altri membri della band che ne rimasero colpiti e così divenne un brano dei Queen. La batteria è stata programmata al synth dallo stesso May e le tastiere sono state aggiunte dal produttore David Richards. Una versione alternativa di questo brano apparve nella compilation del 1997 Queen Rocks, annunciata come “1997 Rocks Retake”. Si dice che fosse più sulla falsariga di come May e Taylor, originariamente, volevano che la traccia suonasse, con un bordo rock più duro, guidato dalla chitarra e una vera batteria invece di un synth riprogrammato. Era tra le ultime canzoni registrate da Freddie Mercury.
(Album Version) 4:43
(1991 Vinyl Edit) 4:05
(Unused Early Fade) 4:28
(Hints Of Innuendo Edit) 1:29
(Brian Malouf Remix) 4:33
(Brian Malouf Remix Edit) 4:13
(1997 Rocks Retake) 4:47
(The eYe Version) 4:40

Don’t Try So Hard: scritta da Freddie Mercury. L’intro simil pioggia è in realtà il suono preimpostato del Korg M1, che si sente quando si accende, conosciuto come 00: Universe. Uno dei brani più struggenti dell’intera discografia dei Queen, una perla nascosta di tutto il loro catalogo. Un Freddie che, in un falsetto fragile, toccante e delicato, invita il suo interlocutore a non provarci in continuazione, a non darsi troppo da fare, ma invita a rallentare e ringraziare la buona stella e di far tesoro di ogni istante. Il chiaro messaggio di una persona consapevole di avere ormai i giorni contati che sussurra il suo consiglio a quante più persone possibile.
(Album Version) 3:39
(1991 Vinyl Edit) 3:23
(Hints Of Innuendo Edit) 1:37
(Early Demo) 1:33
(The eYe Version) 1:33

Ride the Wild Wind: La canzone è stata scritta da Roger Taylor ma accreditata a tutta la band. In Polonia ha raggiunto il numero 1 della classifica radiofonica mentre su Last.fm la canzone ha più di 62.000 hit. Questo pezzo è una sorta di sequel della composizione dello stesso Roger ‘I’m In Love with My Car’, tratta dall’album del 1975 A Night at the Opera. Come il predecessore, anche qui il tema portante è la passione di Taylor per le auto e le corse. Una canzone veloce con tamburi battenti e linea di basso ritmica che creano la sensazione di velocità e del rombo del motore. Nella parte centrale l’assolo di May accentua il senso di alta velocità e conferisce alla canzone un suono più pesante. In alcune parti del brano si sente un’auto da rally, l’Audi Sport Quattro S1 Gruppo B. Questo brano ricorda molto “Shakespeare’s Sister” degli Smiths datata 1987.
(Album Version) 4:43
(Unused Early Fade) 4:37
(Hints Of Innuendo Edit) 1:25
(Early Version with Guide Vocal) 4:14
(Demo)
(The eYe Version) 4:41

All God’s People: è stato scritto da Mercury e Mike Moran, inizialmente come parte del progetto Barcellona con il titolo “Africa by Night” in cui Freddie aveva chiesto a May di suonare la chitarra su questo brano ma poi per svariati motivi l’intera band ha suonato in questo brano, facendolo finire di diritto nella discografia Queen. Un brano che, dopo un avvio corale, assume fattezze africane per arrivare ad un bellissimo blues. Tastiera e pianoforte sono state suonate da Moran.
(Album Version) 4:21
(1991 Vinyl Edit) 3:55
(Hints Of Innuendo Edit) 1:22
(Work-In-Progress Preview Mix) 1:52

These Are the Days of Our Lives: La canzone è stata pubblicata come singolo negli Stati Uniti in occasione del 45 ° compleanno di Freddie Mercury, il 5 settembre 1991, e come doppio A-side in Irlanda e Regno Unito il 9 dicembre dello stesso anno, sulla scia della morte di Mercury, con il brano dei Queen ” Bohemian Rhapsody”. Il doppio lato A ha debuttato al numero uno della UK Singles Chart ed è rimasto lì per cinque settimane, nella Irish Singles Chart rimase al primo posto per sei settimane e ha raggiunto il numero 16 in Germania. “These Are the Days Of our Lives” da solo ha superato la classifica LP3 della Polonia per quattordici settimane non consecutive. La canzone è stata premiata con un Brit Award come miglior singolo britannico dell’anno nel 1992. Principalmente composta dal batterista Roger Taylor e dedicata ai suoi figli e alla vita che corre, è una delle più semplici canzoni del catalogo del gruppo, armonicamente e strutturalmente parlando. Conga e percussioni furono registrati da David Richards, anche se nel videoclip del brano vengono suonati da Roger Taylor. These Are the Days of Our Lives si rifà analogamente al tema di Love of My Life del 1975, utilizzando due volte il verso “I still love you”. Quello di These Are the Days of Our Lives, fu l’ultimo videoclip realizzato con Mercury, che ai tempi si trovava nella fase terminale della sua battaglia contro l’AIDS. Le riprese si svolsero il 30 maggio 1991 a Montreux, circa sei mesi prima della morte di Mercury ma fu pubblicato solo dopo la morte del cantante perché Mercury non voleva far intuire alla stampa lo stato avanzato della sua malattia e questo videoclip evidenziava le sue precarie condizioni fisiche. Per lo stesso motivo, il video fu girato in bianco e nero, allo scopo di nascondere il più possibile i segni della malattia su Freddie. Nel 2007, in occasione della data del 61º anniversario dalla nascita del cantante, sono stati messi in circolazione alcuni making of del video a colori, mettendo ancora più in mostra la fragile condizione fisica di Mercury ai tempi. Roger Taylor ha commentato di come il cantante avesse fortemente voluto una documentazione visiva di quanto fosse malato, nonostante gli altri membri del gruppo fossero contrari a questa idea. Proprio per il cantante stesso, fu senza dubbio questo il video più doloroso da registrare della sua intera carriera, dal momento che per lui anche camminare era diventato doloroso e infatti, nel videoclip rimane quasi immobile. Proprio dopo aver visto questo coraggio con cui Freddie voleva andare avanti, si convinsero nel far documentare tutto ai DoRo. Freddie Mercury, Roger Taylor e John Deacon erano presenti alle riprese; Brian May è stato filmato più tardi nel corso dell’anno e aggiunto in digitale, poiché al momento delle riprese era fuori dal paese per un tour promozionale radiofonico dell’album Innuendo. Con questo artificio, possiamo vedere, per un’ultima volta assieme, tutti i quattro membri dei Queen in ricordo dei bei tempi passati. Alla fine della ripresa, consapevole del suo addio, Freddie guarda dritto nella telecamera e sussurra «I still love you», mentre la canzone finisce. Sono le sue ultime parole in assoluto davanti ad una telecamera. Anche oggi, guardando questo pezzo, il mondo si divide in due categorie di persone: chi si commuove e chi mente! Negli Stati Uniti d’America fu lanciata una versione alternativa del video agli inizi del 1992, allo scopo di promuovere l’uscita della raccolta Classic Queen. Tale versione alternava alcuni filmati di animazione, realizzati dai Walt Disney Studios, alle immagini del clip originale. La collaborazione con gli studi della Disney fu possibile dal momento che l’allora etichetta statunitense dei Queen, la Hollywood Records, era una filiale della Walt Disney Company.
(Album Version) 4:16
(1991 Vinyl Edit) 4:01
(Radio Edit) 3:59
(Hints Of Innuendo Edit) 0:56
(DVD Karaoke Version) 4:14

Delilah: canzone che Mercury ha scritto per la sua gatta calico preferita di nome Delilah. Sebbene Mercury avesse una moltitudine di gatti, Delilah era speciale. May ha registrato il suo assolo usando un talk box per riprodurre i miagolii del felino. Taylor in seguito ha ammesso di non essere un fan della canzone, affermando: “Odio ‘Delilah’. Non mi rappresenta.” Ed in effetti, quando Freddie presentò il brano agli altri, nessuno dei suoi colleghi erano entusiasti del brano, ma consapevoli che quello sarebbe stato l’ultimo album registrato con l’amico Freddie, nessuno disse una parola e registrarono questa canzone.
(Album Version) 3:35
(Hints Of Innuendo Demo Edit) 1:22
(Demo Version) 4:16

The Hitman: questo pezzo rock è nato da un’idea di Mercury. Infatti la versione originale era apparentemente su tastiere e in una chiave diversa. May ha preso il riff del cantante, ha cambiato la tonalità e ha registrato un demo della versione ‘heavy’. Deacon ha quindi riorganizzato la struttura e tutti hanno riempito le lacune nei testi e lo hanno registrato così come lo conosciamo. Tutti i cori sono stati eseguiti da May. La versione demo è cantata da Brian, con Mercury che fa commenti vocali come “Bite the bullet baby!”.
(Album Version) 4:57
(1991 Vinyl Edit) 3:38
(Hints Of Innuendo Demo Edit) 0:56
(The eYe Version 1) 1:08
(The eYe Version 2) 2:27

Bijou: questo brano è nato dall’idea di Freddie e Brian, di fare una canzone “alla rovescia”, ovvero con la chitarra che faceva i versi e la voce che faceva la pausa. O più semplicemente un brano per chitarra che, in stile Gilmour, raggiunge sonorità molto alte, stridenti e dolorose, solo accompagnata da un tappeto di tastiere. In mezzo l’assolo di testo, quelle poche righe cantate da Freddie, con la sua voce inarrivabile, inimitabile e commovente. Mercury ha aggiunto gli accordi, il titolo e il testo, e tutti e due hanno lavorato sulle parti di chitarra. Freddie ha cantato la prima strofa e poi May ha trasferito la melodia alla Red Special. La canzone è stata terminata senza alcun input da parte di Taylor o Deacon. L’idea non era nuova ed era già stata utilizzata dagli Yes nella loro canzone “Soon”. May, in seguito, disse che per questo brano si era ispirato al brano del 1989 di Jeff Beck “Where Were You”. Di questa canzone ho un bellissimo ricordo: nel 2008, i Queen + Paul Rodgers la eseguirono nei loro spettacoli dal vivo durante il Rock the Cosmos Tour. Brian suonava la sua parte dal vivo e poi partiva la voce di Freddie mentre uno schermo mostrava le riprese del concerto della band a Wembley nel 1986, con le immagini inserite che si sincronizzavano con il nastro registrato Da brividi! A ripensarci dopo tutti questi anni, ho ancora la pelle d’oca.
(Album Version) 3:37
(1991 Vinyl Edit) 1:17
(Hints Of Innuendo Edit) 1:08
(The eYe Version) 1:23

The Show Must Go On: alla base di questa canzone c’era la voglia di raccontare la conclusione di una carriera attraverso gli occhi di un vecchio attore, consapevole che a breve dovrà abbandonare le scene, consapevole che comunque vada, lo spettacolo dovrà andare avanti, secondo le regole dello showbusiness. Pubblicato il 14 ottobre 1991 come quinto estratto dall’ album Innuendo, il brano fu pubblicato come singolo per promuovere la raccolta Greatest Hits II, sei settimane prima che Freddie Mercury morisse. Dopo la morte del cantante divenne un successo mondiale. Inizialmente si è pensato che questo brano fosse un testamento di Freddie Mercury, invece è un brano nato dalla penna di Brian May. Mercury era così malato quando la band registrò la canzone nel 1990 che Brian aveva dei dubbi sul fatto che fosse fisicamente in grado di cantarla, aveva delle note molto alte, soprattutto sul finire del brano. Ricordando la performance di Mercury, May afferma; “Ho detto, ‘Fred, non so se sarà possibile cantarla.’ E lui disse: “Lo farò, cazzo, tesoro” – vodka giù – ed entrò e la registrò al primo colpo!” La nascita di questo brano è molto singolare… Dopo aver ascoltato John e Roger suonare la sequenza di accordi che in seguito sarebbe stata la base per quasi l’intera canzone, Brian si è seduto con Freddie e loro due hanno deciso il tema della canzone e hanno scritto alcuni testi. May ha poi terminato il resto delle parole e la melodia, aggiungendo un ponte con una sequenza di accordi ispirata al canone di Pachelbel. I testi sono pieni di allusioni, metafore e altre figure retoriche, che lo rendono un po’ difficile da capire. Viene annunciata una tragedia appena mascherata. Alla fine il testo fa riferimento alla determinazione, al desiderio furioso di vivere nonostante la forza che svanisce. Anche la musica parte greve e poi si riprende gradualmente per dare una speranza all’ascoltatore. Jim Hutton, il partner di Mercury che è stato con lui negli ultimi 6 anni fino alla sua morte, scrive così nel suo libro: “Per me, la frase più autobiografica è: ‘My makeup may be flaking/But my smile, still, stays on’. Era vero. Non importa quanto Freddie si sentisse male, non brontolò mai con nessuno né cercò simpatia di alcun tipo. Era la sua battaglia, quella di nessun altro, e aveva sempre una faccia coraggiosa contro le sempre crescenti probabilità contro di lui.” May ha cantato la maggior parte dei cori, inclusa l’ultima strofa, ed ha suonato il sintetizzatore Korg M1 oltre alla chitarra. Il produttore David Richards ha suggerito il cambio di chiave nella seconda strofa. Il videoclip di The Show Must Go On è un collage di vecchi video, concerti e altri momenti della band dal 1981 in poi. Questa scelta fu dettata dalla salute di Mercury, che ai tempi si trovava nelle ultime sei settimane di vita; il cantante aveva già registrato il suo ultimo video il 31 maggio 1991, quello di These Are the Days of Our Lives, e da allora le sue condizioni fisiche erano peggiorate.
(Album Version) 4:31
(Greatest Hits II CD Edit) 4:24
(Hints Of Innuendo Edit) 1:41
(Video CD Version) 4:16
(Karaoke Version) 4:16
(The eYe Version) 4:27

Lost Opportunity: le registrazioni di Innuendo erano appena finite e Freddie convinse gli altri a tornare in studio per registrare nuovi brani da inserire come eventuali Lato B dei singoli di prossima uscita. Questo brano è una chiara composizione di May ed è lui a cantare questo blues malinconico, che poi finirà come Bside di I’m Going Slightly Mad. Il testo è abbastanza autobiografico ed è permeato da quella depressione che stava avvolgendo il chitarrista a causa di un periodo veramente negativo della sua vita: la morte del padre, il divorzio da sua moglie e lo spegnersi inesorabile del suo amico Freddie Mercury! A proposito di Freddie, ad oggi non è chiaro se abbia partecipato alla registrazione di questo brano ed in che modo abbia contribuito al pezzo.

Queen Talks: breve estratto di interviste e dialoghi tra i membri della band, che dura poco meno di due minuti. Un qualcosa privo di senso che si inserisce a meraviglia come Bside di The Show Must Go On a 12 pollici ed in CDs.

Assassin: questo brano affonda le sue radici nel mito e nella leggenda. Qualcuno dice che non esiste, ma come abbiamo imparato da anni quando si tratta di Queen, tutto è possibile! Basti pensare alla prima serata di Wembley… Non vado avanti perché non è lo spazio per parlarne ma…ne parleremo! Secondo i ben informati, dovrebbe essere una prima demo di quella che sarebbe poi diventata Innuendo, per altri si tratta della prima versione di The Hitman. Greg Brooks, l’archivista ufficiale della band, ha raccontato che la canzone esisteva e che con molta probabilità, era una demo di The Hitman. L’utilizzo del passato mi lascia perplesso e mi fa sperare che sia davvero qualcosa di mai sentito.

Self Made Man: scritto e cantato da Brian, vede Freddie partecipare con la sua graffiante voce nel bridge, come accadde in Sail Away Sweet Sister nel 1980. Greg Brooks fece ascoltare questo pezzo ad una convention del fan club nel 2000 e sembra che questo pezzo sia nella sua fase conclusiva in quanto è completa in tutte le sue parti anche se, in alcuni momenti, sembra che la voce di Brian sia più una traccia che un vero e proprio cantato.

My Secret Fantasy: altro brano registrato per essere pubblicato come Bside ma mai compiuto. Si tratta di un brano scritto con molta probabilità da John coadiuvato da Freddie, con un testo abbozzato ma con un ritmo ipnotico creato da una sequenza di tastiere.

Robbery: con molta probabilità questo brano rock è stato scritto da May. Testi abbastanza semplici nella prima parte, il famoso ‘na na na na’ di Freddie nella seconda parte del brano, il tutto unito dalla presenza costante della chitarra. Sarebbe stata una bella canzone in stile The Hitman.

Freedom Train: accompagnata da un pulsante ritmo di batteria, studiato per sembrare lo sbuffare di una vecchia locomotiva, è uno dei punti di forza dell’album ‘Happiness?’ del 1994 di Roger Taylor, autore della stessa. Nel 2003 durante la convention del Fan Club della band, l’ospite d’onore Greg Brooks, disse che questo brano era iniziato durante le session di Innuendo, o immediatamente dopo, con l’intenzione di essere pubblicata nell’album successivo. Purtroppo, a parte queste informazioni, non sappiamo niente circa le differenze tra questa versione e quella pubblicata da Roger.

New Dark Ages: questo brano è un accorato appello per il sesso sicuro e la consapevolezza che esiste l’Aids e che non fa distinzioni di sesso o razza. Pubblicata nell’agosto del 1991 come singolo dei Cross (side project di Roger Taylor), nacque come brano da inserire nell’album Innuendo. Molte voci riportano che esista completa e cantata da Freddie, e sarebbe un bel sentire, ma che fu esclusa dall’album a causa dell’opposizione di John Deacon.


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