INNUENDO
Pubblicato il 14 gennaio 1991 come primo estratto dall’album omonimo. Il brano ha raggiunto la vetta della Official Singles Chart nel gennaio dello stesso anno ed è il più lungo brano del gruppo ad essere stato estratto come singolo. Il brano è caratterizzato da una grande contaminazione di stili: mentre le strofe e il ritornello sono scanditi da un tempo hard rock (con alcuni tratti sinfonici), la sezione intermedia mescola flamenco, operetta e rock progressivo, facendo grande uso di virtuosismi, tempi dispari e sovraincisioni. Viene considerata “la Bohemian Rhapsody degli anni novanta”, per le molte analogie che presenta con quest’ultima, tra cui anche la lunghezza (6’30” contro i 5’57” della canzone di A Night at the Opera). Il tema principale di Innuendo (dall’andamento simile a un bolero) è scaturito da una jam session tra Brian May, John Deacon e Roger Taylor. Freddie Mercury ha poi aggiunto la melodia e parte del testo, che è stato poi completato da Taylor. Il brano contiene un assolo di chitarra flamenco di Steve Howe, chitarrista degli Yes, seguito da un bridge di influenza classica, introdotto dal verso ‘You can be anything you want to be…’, e da un altro solo eseguito da Brian May. Questa sezione fa ampio uso di tempi dispari, utilizzando in sequenza battute in 5/4 seguite da altre in 3/4. Il bridge è accompagnato da un’orchestrazione, creata in collaborazione con il produttore David Richards usando la popolare tastiera Korg M1.
Nazione | Formato | Numero di catalogo | Note |
Australia | 7″ | Parlophone 2526-7 | – |
Australia | TC PS | Parlophone 2526-4 | – |
Brazil | 12″ | Parlophone 9951232 | – |
Europe | CD5 PS | Parlophone 20 4164 2, 560 20 4164 2, CDP 560-2041642, CD QUEEN 16 | |
Europe | 7″ PS | EMI 016 20 4164 7, 016-20 4164 7 | |
Europe | 12″ PS | EMI 060 20 4164 6, 060-20 4164 6 | |
Germany | 7″ PS | Parlophone 016-20 4164 7 | promo |
Germany | 12″ PS | Parlophone 060 2041646 | – |
Germany | CD5 PS | Parlophone CDP 560-20 4164 2 | – |
Italy | 7″ PS | Parlophone 06-2041647 | – |
Italy | 12” PS | Parlophone 14 2041646 | |
Italy | 7″ | Parlophone 00-1793957 | jukebox |
Japan | CD5 PS | Toshiba-EMI TOCP-6571 | – |
Mexico | 12″ | EMI 100122 | promo |
Netherlands | TC PS | Parlophone 300008-4 | – |
Spain | 7″ PS | Parlophone 006 2041647 | – |
Spain | 12″ PS | Parlophone 052 2041646 | – |
United Kingdom | 7″ | Parlophone QUEEN 16, 20 4164 7 | – |
United Kingdom | 7″ PS | Parlophone QUEEN 16 | – |
United Kingdom | 12″ PS | Parlophone 12 QUEEN 16 | – |
United Kingdom | 12″ PD | Parlophone 12 QUEENPD 16 | picture disc |
United Kingdom | 12″ PD | Parlophone 12 QUEENPD 16 | clear picture disc test press |
United Kingdom | 12″ PD | Parlophone 12 QUEENPD 16 | white picture disc test press |
United Kingdom | 12″ PD | (none) | picture disc test press with black vinyl base, plays Jesus Jones |
United Kingdom | 12″ | Parlophone 12 QUEENDJ 16 | promo, picture labels |
United Kingdom | CD5 PS | Parlophone CD QUEEN 16 | – |
United Kingdom | TC PS | Parlophone TCQUEEN 16 | card sleeve |
United States | CD5 PS | Hollywood PRCD 8319 | 1 track promo |
United States | VHS | – | Promo |
UK: standard release.
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GERMANIA: versione promozionale. ITALIA: sper sleeve, promo juke box.
I’M GOING SLIGHTLY MAD
Pubblicato il 4 marzo 1991 come secondo estratto dal quattordicesimo album in studio Innuendo. Fu volutamente resa umoristica e demenziale da Freddie Mercury, che ne è l’autore. Ai tempi della registrazione del brano, a Mercury era già stato diagnosticato che la sua sieropositività al virus dell’HIV (scoperta nella primavera del 1987) si era trasformata in AIDS conclamato, e il cantante fu costretto a rivelare le sue condizioni di salute almeno agli altri tre membri della band a novembre 1989, continuando però a negare ai mass media. Pare che l’ironia presente nella traccia abbia in realtà un sottofondo malinconico, dal momento che tratta proprio della situazione fisica e mentale del cantante alle prese con la malattia, seppur in modo implicito, dicendo di «star diventando un po’ matto» («I’m going slightly mad») (il virus dell’HIV, seppur in alcuni casi, può causare anche una forma di “demenza”, ed era forse anche questo a cui si riferiva lo stesso, probabilmente intimorito dalla possibilità di poterne, in futuro, soffrire anche lui) oppure Mercury in quel momento faceva riferimento alla sua stanchezza, alla sua depressione e alla sua malinconia (che si esprimerà anche in These Are the Days of Our Lives, scritta da Roger Taylor) in modo ironico e ridicolo.
Nazione | Formato | Numero di catalogo | Note |
Australia | 7″ | Parlophone 2573-7 | – |
France | 12″ PS | Parlophone 060 20 4257 6 PM 212 | not gatefold |
Germany | 7″ PS | Parlophone 016-20 4257 7 | – |
Germany | 12″ PS | Parlophone 060 2042576 | not gatefold |
Italy | 12″ PS | Parlophone 14 2042576 | not gatefold |
Netherlands | CD5 PS | Parlophone 204257 | – |
Netherlands | TC PS | – | |
United Kingdom | 7″ PS | Parlophone QUEEN 17 | – |
United Kingdom | 7″ PD | Parlophone QUEENPD 17 | shaped picture disc |
United Kingdom | 7″ PD | Parlophone QUEENPD 17 | uncut picture disc |
United Kingdom | 7″ PD | Parlophone QUEENPD 17 | clear picture disc test press |
United Kingdom | 12″ PS | Parlophone 12 QUEENG 17 | gatefold |
United Kingdom | CD5 PS | Parlophone CD QUEEN 17 | – |
United Kingdom | TC PS | Parlophone TCQUEEN 17 | card sleeve |
UK: standard release.
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UK: shaped picture disc, classical label, uncut.
HEADLONG
Pubblicato il 13 maggio 1991 come terzo estratto dal quattordicesimo album in studio Innuendo. Terza traccia dell’album, il brano è stato scritto originariamente da Brian May e destinato a comparire nel suo album da solista Back to the Light. May si convinse a renderlo dei Queen solo dopo averlo sentito cantare da Freddie Mercury, con un’interpretazione che lo colpì molto positivamente. Il brano è stato inizialmente pubblicato il 14 gennaio 1991 negli Stati Uniti d’America al posto di Innuendo (singolo apripista nel resto del mondo), venendo messo in commercio nel Regno Unito soltanto quattro mesi più tardi. Negli Stati Uniti raggiunse il terzo posto della classifica Mainstream Rock Songs. Il videoclip fu girato prima rispetto a quello di I’m Going Slightly Mad, e mostra la band in studio di registrazione mentre esegue il brano, in un allestimento simile a quello di un palcoscenico, e dove si divertono insieme. La versione di Headlong nel video include una sezione extra di 5 secondi poco dopo il secondo ritornello, finora mai pubblicato in qualsiasi formato audio. Le scene in cui la band esegue il brano (con Mercury che indossa un maglione giallo) furono girate nell’aprile del 1990, mentre le altre riprese (Mercury che indossa due diversi abbigliamenti blu) furono effettuate alla fine del 1990 ai Metropolis Studios di Londra (le riprese in cui Mercury veste una camicia blu con una cravatta risalgono all’autunno del 1990 — da notare l’aspetto del cantante in condizioni più sane; quelle in cui Mercury appare in camicia blu con un giubbotto scuro, invece, sono del novembre 1990 — con un aspetto del cantante leggermente più scarno in viso e in collo). L’esterno dei Metropolis Studios viene mostrato all’inizio e alla fine del video. Questo fu l’ultimo clip con Freddie Mercury realizzato a colori, dato che i successivi I’m Going Slightly Mad e These Are the Days of Our Lives furono registrati in bianco e nero.
Nazione | Formato | Numero di catalogo | Note |
Argentina | 12″ | unknown LP048 | promo |
Australia | 7″ | Parlophone 2576-7 | – |
France | 7″ PS | – | |
France | 7″ PS | Parlophone 2042867 PM102 | clown sleeve |
France | 12″ PS | – | |
France | 12″ PS | EMI 2042866 PM212 | clown sleeve |
France | CD5 PS | clown sleeve | |
Germany | 7″ PS | Parlophone 016-20 4332 7 | – |
Germany | 12″ PS | Parlophone 060 2043326 | – |
Japan | 7″ | Toshiba-EMI T68-D1 | – |
Japan | CD5 PS | Toshiba-EMI TOCP 6801 | with OBI |
Netherlands | CD5 PS | Parlophone 2043322 | – |
Netherlands | CD5 PS | Parlophone CDP 560 2042862 | clown sleeve |
New Zealand | TC PS | Parlophone 2576-4 | – |
Philippines | 7″ | Parlophone PAL61231 | – |
United Kingdom | 7″ PS | Parlophone QUEEN 18 | – |
United Kingdom | 12″ PS | Parlophone 12 QUEEN 18 | – |
United Kingdom | 12″ | Parlophone 12 QUEEN DJ18 | promo |
United Kingdom | 12″ PD | Parlophone 12 QUEENPD 18 | picture disc |
United Kingdom | CD5 PS | Parlophone CD QUEEN 18 | – |
United Kingdom | TC PS | Parlophone TCQUEEN 18 | card sleeve |
United Kingdom | 10″ | (none) | acetate, one-sided |
United States | CD5 PS | Hollywood PRCD 8262 2 | clown sleeve,promo |
United States | TC PS | Hollywood HR 64920 4 | clown sleeve,card sleeve |
United States | TC PS | one-sided promo |
UK: standard release.
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UK: picture disc. FRANCIA: promo clown sleeve. FILIPPINE: standard label
I CAN’T LIVE WITH YOU
Pubblicato come singolo promozionale dall’album Innuendo del 1991, dalla Hollywood Records solo negli Stati Uniti raggiungendo la posizione 28 della Mainstream Rock Chart. La canzone è stata scritta da Brian May per il suo album solista di debutto, Back to the Light. Lo diede alla band poiché tutti e tre gli altri membri dei Queen erano affezionati al brano. La batteria è stata programmata sul synth dallo stesso May e le tastiere sono state aggiunte dal produttore David Richards. Per questo singolo promozionale, il produttore americano Brian Malouf ha remixato la traccia originale dell’album. Il Malouf Mix utilizza tracce di voce solista leggermente diverse di Freddie Mercury, tracce di armonia più forti e più strette e la batteria riprogrammata al synth, risultando molto più incisiva e “sopra le righe” rispetto a quella inclusa nell’album. Una versione alternativa di questa canzone apparve nella compilation del 1997 Queen Rocks, annunciata come “’97 Rocks Retake”. Si diceva che fosse più sulla falsariga di come May e Taylor originariamente volevano che la traccia suonasse, un rock più duro, guidato dalla chitarra e una vera batteria invece che un synth. Era tra le ultime canzoni registrate da Freddie Mercury.
Nazione | Formato | Numero di catalogo | Note |
United States | CD5 ba | Hollywood PRCD-8367-2 | 2 track promo |
US: promo CDs.
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THESE ARE THE DAYS OF OUR LIVES
Pubblicato il 5 settembre 1991 come quarto estratto dal quattordicesimo album in studio Innuendo. Il 9 dicembre 1991, a seguito della scomparsa di Freddie Mercury, venne ripubblicato come doppio lato A insieme a Bohemian Rhapsody, debuttando in vetta nella Official Singles Chart e mantenendo tale posizione per cinque settimane di fila. Il doppio singolo risultò più venduto nel Natale di quell’anno e fu certificato disco di platino in madrepatria. Nel 1992 il brano è stato premiato come miglior singolo britannico ai BRIT Awards. Principalmente composta dal batterista Roger Taylor, è una delle più semplici canzoni del catalogo del gruppo armonicamente e strutturalmente parlando. Conga e percussioni furono registrati da David Richards (anche se nel videoclip del brano vengono suonati da Roger Taylor). These Are the Days of Our Lives si rifà analogamente al tema di Love of My Life del 1975, utilizzando due volte il verso “I still love you”. Fu l’ultima canzone registrata normalmente dai Queen (le ultime tre furono registrate solo dopo la morte di Mercury, che registrò solo la parte vocale nelle sessioni successive a quelle di Innuendo, e verranno infatti inserite in Made in Heaven). Quello di These Are the Days of Our Lives, fu l’ultimo videoclip realizzato con Mercury, che ai tempi si trovava nella fase terminale della sua battaglia contro l’AIDS. Le riprese si svolsero il 30 maggio 1991 a Montreux, circa sei mesi prima della morte di Mercury ma fu pubblicato solo dopo la morte del cantante perché Mercury non voleva far intuire alla stampa lo stato avanzato della sua malattia e questo videoclip evidenziava le sue precarie condizioni fisiche. Per lo stesso motivo, il video fu girato in bianco e nero, allo scopo di nascondere il più possibile i segni della malattia su Freddie. Nel 2007, in occasione della data del 61º anniversario dalla nascita del cantante, sono stati messi in circolazione alcuni making of del video a colori, mettendo ancora più in mostra la fragile condizione fisica di Mercury ai tempi. Roger Taylor ha commentato di come il cantante avesse fortemente voluto una documentazione visiva di quanto fosse malato, nonostante gli altri membri del gruppo fossero contrari a questa idea. Proprio per il cantante stesso, fu senza dubbio questo il video più doloroso da registrare della sua intera carriera, dal momento che per lui anche camminare era diventato doloroso e, infatti, nel videoclip rimane quasi immobile.[5] Nel videoclip, per un’ultima volta assieme, compaiono tutti i quattro membri dei Queen in ricordo dei bei tempi passati. Alla fine della ripresa, Mercury scompare dopo un primo piano commovente, con il senno di poi, congedandosi dai fan con le parole «I still love you» («Vi amo ancora»). Negli Stati Uniti d’America fu lanciata una versione alternativa del video agli inizi del 1992, allo scopo di promuovere l’uscita della raccolta Classic Queen. Tale versione alternava alcuni filmati di animazione, realizzati dai Walt Disney Studios, alle immagini del clip originale (era la seconda volta che i Queen facevano uso di filmati animati in un loro video; il precedente era stato con Save Me nel 1980). La collaborazione con gli studi della Disney fu possibile dal momento che l’allora etichetta statunitense dei Queen, la Hollywood Records, era una filiale della Walt Disney Company.
Nazione | Formato | Numero di catalogo | Note |
Australia | CD5 PS | Parlophone CD QUEEN 20 | with poster |
Australia | TC PS | TC-2046494 | |
Germany | 7″ PS | Parlophone 016-20 4649 7 | – |
Germany | CD5 PS | – | |
Japan | CD5 PS | Toshiba-EMI TOCP 7259 | with insert and OBI |
Japan | CD5 PS | Toshiba-EMI TOCP 7259 | promo |
Netherlands | CD5 PS | Parlophone 2046392 | – |
Netherlands | TC PS | EMI 300201 4 | – |
United Kingdom | 7″ PS | Parlophone QUEEN 20 | – |
United Kingdom | 7″ | Parlophone QUEEN 20 | jukebox |
United Kingdom | CD5 PS | Parlophone CD QUEEN 20 | – |
United Kingdom | TC PS | Parlophone TCQUEEN 20 | card sleeve |
United States | CD5 ba | Hollywood PRCD 8390 2 | 1 track promo |
United States | CD5 ba | Hollywood PRCD 10061 2 | 2 track promo |
United States | TC PS | Hollywood HR-46868-4 | card sleeve |
Yugoslavia | 7″ | Jugoton EPEMI 19002 | – |
Francia | TC PS | Parlophone 2046494 |
UK: standard release.
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THE SHOW MUST GO ON
Pubblicato il 14 ottobre 1991 come quinto estratto dal quattordicesimo album in studio Innuendo. Il brano fu pubblicato come singolo per promuovere la raccolta Greatest Hits II, sei settimane prima che Freddie Mercury morisse. Dopo la morte del cantante divenne un successo mondiale. Inizialmente si è pensato che questo brano fosse un testamento di Freddie Mercury, invece è un brano nato dalla penna di Brian May. Quest0ultimo, dopo aver ascoltato John Deacon e Roger Taylor suonare la sequenza di accordi che in seguito sarebbe stata la base per quasi l’intera canzone, si è seduto con Freddie Mercury e hanno deciso il tema della canzone scrivendo alcuni testi. May ha ultimato il brano e la melodia aggiungendo un ponte con una sequenza di accordi ispirata al canone di Pachelbel. Le versioni demo includevano May alla voce, che cantava alcune parti in falsetto perché erano troppo alte. Quando Brian May ha presentato la demo finale a Mercury, aveva dei dubbi che Mercury sarebbe stato fisicamente in grado di cantare la linea vocale altamente impegnativa della canzone. Con sorpresa del chitarrista, quando è arrivato il momento di registrare la sua voce, Mercury ha bevuto un bicchiere di vodka e ha detto “Lo farò, cazzo!” quindi ha proceduto all’esecuzione della linea vocale in un solo take. May ha cantato la maggior parte dei cori (inclusa l’ultima riga) e ha suonato il sintetizzatore Korg M1 e la chitarra. Il produttore David Richards ha suggerito il cambio di chiave nella seconda strofa. Il testo è pieno di allusioni, metafore e altre figure retoriche, che lo rendono un po’ difficile da capire e fa riferimento alla determinazione, alla voglia furibonda di vivere ed andare avanti nonostante la forza stia svanendo. Il tutto visto attraverso gli occhi di un vecchio attore.
Nazione | Formato | Numero di catalogo | Note |
Australia | TC PS | Parlophone 2666-4 | – |
Francia | TC PS | Parlophone 2045334 | – |
Germany | 7″ PS | Parlophone 016-20 4533 7 | – |
Germany | 12″ PS | Parlophone 060 2045336 | not gatefold |
Germany | TC PS | Parlophone 206-2045334 | card sleeve |
Italy | 7″ PS | Parlophone 7243 8 81475 7 6 | red vinyl, numbered, 2000 copies |
Italy | 7″ PS | Parlophone 7243 8 81475 7 6 | various coloured counterfeits |
Italy | 7″ PS | Parlophone 06-2045337 | |
Italy | 12″ PS | EMI 14-204533 6 | |
Netherlands | CD5 PS | Parlophone 2045332 | – |
United Kingdom | 7″ PS | Parlophone QUEEN 19 | – |
United Kingdom | 7″ | Parlophone QUEEN 19 | jukebox promo |
United Kingdom | 7″ | Parlophone QUEEN 20a/QUEEN 19a | withdrawn |
United Kingdom | 12″ PS | Parlophone 12 QUEENSG 19 | etched, gatefold |
United Kingdom | CD5 PS | Parlophone CD QUEEN 19 | – |
United Kingdom | CD5 box | Parlophone CD QUEENS 19 | – |
United Kingdom | TC PS | Parlophone TCQUEEN 19 | card sleeve |
United Kingdom | 10” | – | Acetato |
United States | 7″ | Hollywood 7-64794 | B/w Bohemian Rhapsody |
United States | TC PS | Hollywood HR-64794-4 | B/w Bohemian Rhapsody |
UK: standard release.
If something missing or wrong, please contact me at alessandro.carugini@libero.it
ITALIA: edizione limitata in vinile rosso.
GERMANIA: bootleg dell’edizione limitata italiana. Pubblicato in vari colori.