Back To The Light

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Back to the Light è l’album di debutto da solista di Brian May, pubblicato nel 1992, dopo la morte di Freddie Mercury. Precedentemente aveva realizzato, in collaborazione con altri musicisti tra i quali Eddie Van Halen, Star Fleet Project (1983) attribuito a Brian May & Friends.

Ma partiamo da lontano, partiamo dal 1987.

La band si era presa una pausa dopo il Magic Tour, i quattro si stavano avventurando in alcuni progetti solisti al di fuori dei Queen e fino all’inverno Brian aveva lavorato all’album di debutto dell’attrice Anita Dobson. La relazione lavorativa ben presto sfociò in altro che complicò la vita di Brian, ma soprattutto il suo matrimonio. E’ a questo punto che i semi di un album solista cominciarono a germogliare dentro May. Il chitarrista dei Queen decise di scappare da tutto e tutti, e si trasferì a Los Angeles. Qui strinse amicizia con Elizabeth Lamers e Frank Musker, due cantautori americani. Il trio, scrisse la canzone “Too Much Love Will Kill You”. Brian spiegherà in seguito che i due lo hanno aiutato ad uscire dal suo stato mentale negativo, fu una catarsi. Avrebbe raccontato in seguito, nel 1993, che quel brano fu il primo scritto appositamente per il suo album solista. Anche se non è del tutto vero in quanto May la portò ai Queen durante le session di The Miracle e, solo per puro caso, non fu pubblicata nell’album della band.

Il 1988 non portò molto sollievo nella vita di May, anche se trovò rifugio nelle registrazioni e nella scrittura di canzoni. Ogni idea che, secondo lui, non si adattava al formato dei Queen, la lasciava su un pezzo di carta o la registrava su un nastro. Quando May iniziò a riprendere tutte queste scartoffie per creare il suo album disse che aveva iniziato una sorta di terapia: “Ero molto depresso all’epoca e ad un certo punto ho pensato anche al suicidio. Il fatto di avere dei figli mi ha salvato e mi ha impedito di buttarmi da un ponte con la macchina.”
Nel marzo del 1988, Brian prenotò gli studi di registrazione Sarm e Town House, dove cominciò la registrazione di Let Your Hear Rule Your Head, commissionata da Lonnie Donegan, e della cover degli Small Faces, Rollin’ Over. Durante questo periodo, visto il costo che sosteneva per affittare gli studios, Brian decise di crearsi uno studio casalingo.
Un altro brano al quale Brian stava lavorando era “Back To The Light”, un brano che il chitarrista aveva scritto come stimolo per andare avanti, una sorta di mantra motivazionale per non arrendersi e cercare sempre di tornare alla luce.

Lavorava anche a “Last Horizon”, un brano strumentale che fu realizzato in due modi diversi, uno con un dolce ritmo sincopato e uno con il semplice lento rock in 4-4. Alla fine le due tracce vennero unite in un’unica canzone, quella che oggi conosciamo!
Un altro brano al quale May stava lavorando alacremente era “I’m Scared”, nel quale riversava tutte le sue paure. Ne esistono moltissime versioni diverse rimaste chiuse nel cassetto. Una sorta di urlo che ogni volta cercava di scacciare le paure che May aveva dentro di sé. Il momento no di May non aveva fine: il 2 giugno del 1988, il padre di Brian, Harold May, morì. Il nostro chitarrista era molto legato al padre e la sua perdita non fece altro che aumentare la depressione di Brian.

Nel febbraio del 1989 Brian aveva deciso di continuare la sua musicoterapia, lavorando da solo alle sue idee anche se, come ammise, le idee migliori furono portate ai Queen. Comunque in quel periodo Brian metteva le canzoni su nastro ancora allo stato embrionale. Le idee che aveva erano variegate: si passava da ballate molto soft e personali fino a pezzi più heavy metal; ci sono canzoni acustiche e, come disse lo stesso May: “Dio sa cos’altro!” Alla fine del 1988 non c’era ancora una direzione chiara e decisa per l’album.
Nel 1989, a causa delle condizioni di salute di Mercury, la band non andò in tour per promuovere l’album The Miracle. Nel mentre, il matrimonio di Brian con Chrissy era finito. I due divorziarono quello stesso anno e tutto ciò peggiorò ulteriormente la depressione del nostro chitarrista. I Queen tornarono presto in studio di registrazione a lavorare a nuovo materiale, nello specifico, ai Mountain Studios di Montreaux. Qui May iniziò a registrare un brano dal titolo “Just One Life”, oltre a due nuove canzoni che stava prendendo in considerazione per il suo album solista: Headlong ed I Can’t Live With You, che poi finirono sull’album dei Queen Innuendo.
Nel 1990, fra una pausa e l’altra con i Queen, May trova il tempo per registrare la sua chitarra su due singoli benefici, Rock Against Repatriation e Rock Aid Armenia. Inoltre compose le musiche per la produzione teatrale del Macbeth di Shakespeare che debuttò a fine 1990.

Innuendo fu completato alla fine del 1990 ed all’inizio del nuovo anno Freddie e Roger decisero di continuare a registrare nuovo materiale. May si unì a loro a Montreux per cominciare a lavorare su quelle che sarebbero state le ultime registrazioni di Freddie. Durante un’intervista a intervista a Rockline Radio negli Stati Uniti per la presentazione dell’album Innuendo, qualcuno chiese a Brian notizie sul suo album solista del quale si vociferava ormai da tempo e May rispose: “Ci sto ancora lavorando. E’ probabile che lo finisca entro l’estate, ho un sacco di materiale, ma c’è bisogno che diventi un album. Questo è il compito più difficile e ci sono tante decisioni da prendere“. Mentre si trovava a Los Angeles per promuovere Innuendo in un tour radiofonico, Brian fu avvicinato dall’agenzia pubblicitaria Ogilvy & Mather, la quale gli chiese di scrivere un brano per i loro nuovi spot della Ford Mondeo. Dalla chiacchierata venne fuori la frase “Driven By You”: May la pensò descrivendo una relazione tra due persone, in cui una ha potere e l’altra no, i pubblicitari della Ford la intesero in maniera diversa. Dopo molto tempo Brian si sentì stimolato dai pubblicitari, complice anche le tempistiche molto rapide: “Ho consegnato loro la versione di Driven By You, ed il giorno dopo era già in TV”, commenterà May qualche tempo dopo. Brian registrò diverse versioni del brano ai Mountain Studios, tra una pausa e l’altra delle session di The Miracle. Fu a questo punto che Freddie confidò alla band che aveva l’Aids e non sapeva quanto tempo gli fosse rimasto da vivere, ma voleva registrare quanto più materiale possibile. La Ford lanciò gli spot con Driven By You nel mese di luglio e l’ottima accoglienza galvanizzò talmente tanto May da spingerlo a lavorare più celermente alla realizzazione del suo album solista. Qualche malelingua invece sostiene che Brian, una volta saputo della malattia di Freddie, voleva aver l’album pronto per farsi pubblicità grazie alla sua dipartita… Ma sono solo voci… Sempre in questo periodo May fu scelto per fare il direttore artistico al Guitar Legends Expo di Siviglia. Brian chiamò BB King, Paul Rodgers, Mike Moran, Neil Murray, Steve Vai, Joe Walsh e Cozy Powell. Da quell’evento nacque la collaborazione, prima in studio e poi in tour, tra May, Powell e Murray. Il 19 ottobre 1991, durante l’Expo di Siviglia Brian e co suonarono l’inedita “Last Horizon”: questa versione è molto bella e particolare, forse per il fatto che era la prima volta che veniva suonata dal vivo!

Il 25 novembre 1991 venne pubblicata il singolo Driven by you. Come lato B venne scelta “Just One Life.” Brian registrò anche una versione strumentale di questo brano dove la voce venne rimpiazzata dalle note della Red Special.

Il 12 gennaio del 1992 venne annunciato a sorpresa il Freddie Mercury Tribute Concert che si sarebbe tenuto il 20 Aprile dello stesso anno allo stadio di Wembley. In questo periodo Brian bloccò i suoi progetti solisti e si dedicò alla preparazione di questo evento. Alla fine il più grande addio di tutti i tempi ad un amico che ormai non c’era più fisicamente ma che sarebbe rimasta una presenza significativa, e spesso ingombrante, al loro fianco. Nei giorni e seguenti il concertone, il nostro chitarrista si rinchiuse negli Allerton Hill Studios per finire il suo album d’esordio. Tra i brani che scelse nella tracklist definitiva c’era anche The Dark, contenente materiale registrato durante le session di Flash Gordon. Brian spiegherà che ha voluto contrappore il muro di suono spaventoso della canzone che andava a contrastare la flebile voce del bambino nella culla.

Insieme a Cozy Powell e Neil Murray, May rivisitò “Driven By You” che era stato registrato con una batteria programmata dallo stesso Brain ma chiese a Cozy di suonare una vera batteria. Alla fine nel disco andò la versione originale senza il batterista ex Rainbow. La versione con Cozy Powell fu inserita come lato B del singolo “Too Much Love Will Kill You” e come bonus track nell’edizione americana dell’album. Sempre come bside di Too Much Love Will Kill You, vi era una versione primordiale di ‘I’m Scared’. Anche in questo caso, Brian decise di risuonarla con Cozy alla batteria e Neil Murray al basso, ed un remix di Justin Shirley-Smith finì poi nell’album Back To The Light. Dopo quasi 5 anni, il 20 Luglio del 1992, Brian completò il suo album d’esordio: “L’uomo che l’ha finito oggi, è molto diverso dall’uomo che lo aveva cominciato cinque anni fa” dichiarerà Brian ed onestamente, gli credo!

Il 28 Settembre del 1992 Back To The Light venne pubblicato nel Regno Unito. In America, invece, venne pubblicato diversi mesi dopo, il 2 febbraio dell’anno successivo. Tra le canzoni presenti nell’album vale la pena citare Driven By You composta originariamente da May per la pubblicità della Ford e contenuta anche nella raccolta Greatest Hits III dei Queen; Resurrection con Cozy Powell alla batteria e Don Airey alle tastiere che riflette il superamento di un momento difficile della sua vita causato dalla perdita dell’amico Freddie Mercury e dalla separazione dalla moglie; la strumentale Last Horizon ispirata a Europa di Carlos Santana e Nothing But Blue suonata con una Ibanez regalatagli dal suo amico chitarrista Joe Satriani con John Deacon al basso. Tra i crediti si può trovare una sentita dedica dell’autore e un ringraziamento a tutti coloro che lo hanno supportato e aiutato a superare questi anni difficili, nei quali ha dovuto far fronte a una battuta d’arresto con i Queen, alla separazione dalla prima moglie e alla perdita del padre. In questa dichiarazione si può riscontrare tutta la sensibilità e l’umanità di un artista che si è sempre distinto anche per la sua sobrietà e umiltà. Le canzoni dei Queen Headlong e I Can’t Live With You erano originariamente destinate all’inserimento in quest’album, ma quando Brian May sentì Freddie Mercury cantarle decise immediatamente che sarebbe stato meglio utilizzarle per il disco Innuendo dei Queen.

Questo album dette nuova linfa a Brian che con la Brian May Band, girò tutto il mondo per promuovere questa sua creatura e cercare di crearsi una nuova vita senza i Queen. Al termine dei concerti era usuale chiudere con una rivisitazione del brano God (The Dream Is Over) di John Lennon. Queste le ultime strofe cantate da May:

I don’t believe in being Queen any more
I just believe in me
Just you guys and me
And that’s reality
Yes the dream is over
Dream on

Alla fine la storia prese una piega diversa e nel 1994, insieme ai compagni di sempre Roger e John, May tornò all’ovile per completare le ultime tracce registrate da Freddie Mercury che poi finiranno nell’album Made In Heaven!


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